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Umberto l'eco

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Non avendo panni da lavare a sufficienza per azionare Carlo la lavatrice e tediarlo, così, con la lunga enumerazione sempre uguale dei miei mali, ma avendo comunque la necessità di paranoiare qualcuno, ho deciso di molestare il frigorifero. Tuttavia è bene prima ricordare che Carlo, nome decisamente maschile, non è da imputarsi ad un effettivo cambio di sesso della mia lavatrice, bensì al fatto che il mio interlocutore è, perlopiù, il maschissimo oblò della suddetta, ossia, appunto, Carlo, che mi ascolta quando parlo. Il frigo, invece, si chiama Umberto, come l'eco che risuona quando è aperto. Rispetto a Carlo, il frigorifero è più giovane e, sospetto, ora che ci penso, possa essere ancora cucciolo dato che piange spesso e volentieri. Il più delle volte inascoltato, ignorato, trascurato. Dunque è bene recuperare il tempo perso a cominciare da un minimo di conoscenza reciproca. Chissà che anche in lui, come in Carlo, possa trovare ispirazione per riflessioni esistenziali...

Grande grande famiglia

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La Liguria è come una grande famiglia. Ed è pressoché impossibile, all'interno di essa, custodire i propri segreti. Ossia tutti conoscono, per forza di cose, i cazzi di tutti (e non solo a causa dei costumi bagnati). Per fortuna io sono da sola e non parlo con nessuno, ma sono costretta a sorbirmi le chiacchiere altrui, dal momento che l'invadenza dei "parenti" è quasi d'obbligo, dati gli spazi ristretti. E si sa: nelle "famiglie" se ne vedono e sentono di tutti i colori. Troviamo, per esempio, gli intellettualoidi, fanatici de "La settimana enigmistica" che ai tempi della scuola non devono esser stati esattamente dei fanatici dello studio e fanno le parole crociate in coppia, nonché ad alta voce: "Sedici orizzontale: "Famosa sconfitta di Napoleone"... Allora... Comincia per "W", 8 lettere, di cui la quarta e la sesta sono "n" e "b"... Mmmm... Mmmm... Non la so. Tu?". Silenzio. E tu,...

Quasi quattordici

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A breve percorrerai le vie del mondo con grandi occhi blu che sanno rubare i colori al cielo, e passo impaziente. Nelle mani la gioventù che tutto può. Ciò di cui necessiti davvero è già dentro di te, ma non lo sai. Quindi prepara una valigia che contenga solo lo stretto necessario, avendo cura di non perderla, dimenticarla o fartela rubare, ma senza attaccarti all'idea di possederla. Dovrai svuotarla più volte per cambiarne il contenuto, affinché sia più utile alla persona che sarai diventata e ancor non sai. E forse un giorno potrai sbarazzartene del tutto, bastando a te stessa. Perché nulla dura per sempre, nel bene e nel male. Tutto cambia, così tu. Dunque non restare attaccata a nulla, sappi lasciar andare ciò che più temi di perdere. Lo so, sembra difficile, ma sospetto sia il segreto della felicità. Io, evidentemente, non ne sono capace, ma tu sei meglio di me. Puoi almeno prendere in considerazione l'idea. Ma senza attaccarti nemmeno ad essa. Pur sapendo che...

Napoli è bella

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Napoli è bella. A tutte l'ore e dappertutto. È bella alle 06:00 del mattino, prima di essere conquistata da frotte della qualunque e il sole è relativamente basso, ma abbacinante abbastanza da rendere complicato il mio reportage quotidiano di muri/palidellaluce/cartelli stradali e delle scritte/adesivi/murales/mosaici/minimanifestidicarta che riportano, lisi dall'usura di tempo ed intemperie e che tanto mi affascinano. È bella Porta d'Alba nelle ore abitate quasi esclusivamente dai napoletani che si recano a lavoro e cominciano a sistemare i bar o piazzare le bancarelle di libri per l'apertura imminente, mentre una squilibrata si aggira, naso in su, fotografando soggetti, dal loro punto di vista assonnato, sicuramente poco probabili. Napoli è bella perché è tutt'un sali scendi (come Lisbona, che amo) di vicoli e gradini, e non importa se te ne toccano 1000 a dir poco per salire al Vomero sputando sangue, lacrimando sudore, grondando lacrime (anche già pe...

Pulizie

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Nel cammino di crescita personale, non di poco conto è il ruolo che gioca la pulizia. Tra le tappe del viaggio verso l'età adulta, significativa è quella segnata dall'andare a vivere da soli, pagare affitto e bollette, provvedere alla spesa, alla cucina e... alle pulizie di casa. Essendomene ita di casa alla giovin'età di anni 21, e avendone compiuti da poco 45, posso ritenermi a tutti i diritti un'autorità in materia di economia domestica, in cui mi aspetto, a breve, una meritata laurea ad honorem. E posso affermare che sì: le pulizie contribuiscono all'accrescimento interiore. Dalle primissime fasi in cui ci si limita alla sola pulizia delle superfici orizzontali a vista, a quella in cui ci si arma di spazzolini di varia foggia, dimensione e durezza delle setole per ogni tipo di interstizio, il passo non è breve: ci vogliono anni. Anni che vedranno l'interessato, impegnato nell'attraversamento e superamento di diverse fasi. Fasi che condurranno...

Cose di casa

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Mi chiedo spesso cosa fanno le cose quando non le osserviamo. No, non sono pazza. Cioè, sì, lo sono altroché, per cui mi perdonerete se mi piace immaginare che gli oggetti abbiano una vita segreta. Senza timore di essere etichettata animista, procedo dunque a ipotizzare quel cazzo che fanno, a mio parere, gli arredi, le piante, gli elettrodomestici, la gatta e la casa tutta quando la top ehm la tipa (che sarei io) non c'è. Allora, Malù se la cava sicuramente dormendomangiandodormendovomitandorimangiandoridormemdo quando non è troppo impegnata nella fase depilatorio-ossessiva dell'interno cosce, cosicché al mio ritorno possa io trovar ciuffi di pelo ovunque. Il che dimostra che nessuno, o meglio niente, in mia assenza, si occupa delle pulizie. Gli accendini giocano tra di loro a nascondino e, date le ridotte dimensioni, ogni anfratto della casa è buono. Non per me, quando li cerco, perché finisce che spesso si addormentano nel nascondiglio scelto per uscirne ore, a v...

Cara micia ti scrivo...

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... così mi rilasso un po', siccome non posso condurti pel mondo alfin di goder dei tuoi favori in forma di fusa, che notoriamente posseggono poteri taumaturgici in fatto di cura dell'animo. Con questa mia, vorrei chiederti scusa per tutta la negatività che hai dovuto accollarti ed assorbire per causa mia: tu, esserino peloso e nero di appena 2 kg scarsi, te ne sei sobbarcati 50 e rotti di presomalismo pressoché costante. E da 11 anni ormai, dato che a breve sarà il tuo compleanno. Strano tu sia viva e non abbia appreso la sottile arte della bestemmia pesante. Eppure sembra ieri che entravo nel gattile con Viola ancor piccola. Lei avrebbe scelto il/la tuo/a compagno/a di cella dal vello bianco e nero, ma io ti avevo già adocchiata. E quando sei venuta verso di noi, come a dire "son io che vi scelgo", ho capito che eri tu. Così, con un semplice "... però anche questa tutta nera è bella" ho facilmente convinto Viola, che all'epoca era decisamen...