Napoli è bella


Napoli è bella. A tutte l'ore e dappertutto. È bella alle 06:00 del mattino, prima di essere conquistata da frotte della qualunque e il sole è relativamente basso, ma abbacinante abbastanza da rendere complicato il mio reportage quotidiano di muri/palidellaluce/cartelli stradali e delle scritte/adesivi/murales/mosaici/minimanifestidicarta che riportano, lisi dall'usura di tempo ed intemperie e che tanto mi affascinano. È bella Porta d'Alba nelle ore abitate quasi esclusivamente dai napoletani che si recano a lavoro e cominciano a sistemare i bar o piazzare le bancarelle di libri per l'apertura imminente, mentre una squilibrata si aggira, naso in su, fotografando soggetti, dal loro punto di vista assonnato, sicuramente poco probabili. Napoli è bella perché è tutt'un sali scendi (come Lisbona, che amo) di vicoli e gradini, e non importa se te ne toccano 1000 a dir poco per salire al Vomero sputando sangue, lacrimando sudore, grondando lacrime (anche già pensando al ritorno), invocando rapida morte e benedicendo i santi tutti, incluso Maradona. Perché alla cima sai di trovare Napoli, che dall'alto è ancora più bella, colla vista sul mare e sul Vesuvio, entrambi belli. Napoli è bella anche con un po' di febbre causa insolazione vinta come souvenir della conquista della cima cava del suddetto, spettacolare vulcano. Soprattutto mentre barcolli in Spaccanapoli di sera verso casa ed uno di quei camerieri adesca-clienti, cui dici per caso del malessere, ti ficca in mano una compressa di Aulin stile spaccio di droga facendo sì che tu, calandola, il giorno dopo sia come nuova. Napoli è bella anche dalla nostra minuscola stanza, seppur non ci sia una finestra da cui ammirarla, e allora, anche se so già che è bella o proprio per questo, tocca uscire di nuovo al più presto da 'sto buco. Napoli è bella nei Quartieri Spagnoli, fitti di vicoli stretti e spesso ripidi di salite e discese, che in ogni altro angolo della terra sarebbero destinati a zona pedonale, ma non a Napoli. A Napoli, che è bella, manifestano contemporaneamente il loro diritto di esistere, stazionarie e transitare: pedoni, animali, scooter, automobili in entrambi i (non)sensi di marcia, bancarelle, tavolini + sedie di bar e ristoranti, chioschi di street food e limonate fresche, balconi al piano terra e porte-finestre di case con annessa signora anziana affacciata, immondizia in ogni angolo e anfratto. Napoli è bella anche quando può sembrare stressante, ma ci si abitua ad essere strombazzati, perché si capisce che il gesto non ha la stessa valenza negativa di insulto che assume qui al nord. È solo per dire: "Occhio, ci sono anche io". Insomma un clacson ti salva la vita ad ogni passo.  Premuroso, no? Che importa poi se sullo scooter di turno che "ti suona", i ragazzini di 10 anni sono tre, senza casco e a fari spenti di notte, per una strada larga come il corridoio di casa tua? O se gli scooter che strombazzano sono due, di cui uno che traina l'altro con un lenzuolo a mo' di gancio traino? Ecco perché Napoli è bella: perché la gente si aiuta. E perché insegna vigile presenza e risolutezza. Non vige uno strapotere dei mezzi motorizzati: se non vuoi morire prima di vederla, Napoli ti insegna che se cogli l'attimo ed incedi con sufficiente convinzione e a testa alta verso una macchina o uno scooter che ti puntano, saranno loro a schivare te per evitare collisioni. Conviene a tutti d'altronde. Napoli è bella se hai fame e sete: babà, pastiera, sfogliatelle ricce, maritozzi, parigina, pizza, fritti nel cuoppo, pesce, limonate, mini Spritz a un euro, Manhattan fatti come Marad ops Dio comanda. Napoli è bella a piedi ma anche sul bus 140 verso Posillipo, dove un tipo col biglietto scaduto salta giù dal mezzo alla prima fermata per scappare alle grinfie del controllore che vuole comminargli la multa dopo la romanzina, per poi, tuttavia, dargli le spalle, quasi a volergli suggerire la fuga. Napoli è bella perché ci sono i napoletani che hanno come minimo una marcia in più. Intanto per il coraggio di guidare la qualunque in quel dedalo di follia. Poi perché devi essere sveglio e reattivo per forza per essere un ex bambino sopravvissuto alla strada. E infine perché tutti, presto o tardi, sono emigrati, hanno collezionato esperienze e sono tornati. Per forza mangiano in testa a noi del nord, per lo più in casa dei genitori fino a 40 anni... Napoli è bella perché creativa. Basta osservare l'architettura con le sue case dal lato corto così stretto che le puoi abbracciare. E con le auto che imboccando le rotonde al contrario mentre un taxi abusivo ti porta in aeroporto per il triste rientro, alle 04:00 di notte. Ok che "Vedi Napoli e poi muori", però... Comunque non son morta e non ho mangiato la pizza fritta apposta per tornarci. Perché "Napul'è mille culure": tutti i colori di quel che combinano. Ed io ne voglio vedere ancora.
P.s. Comprate il libro NUOVO così la smetto di scassare! 

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