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Visualizzazione dei post da gennaio, 2024

Pezzi mancanti

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Qualche giorno fa mi è stato inviato il breve spezzone di un video datato 1984, girato durante la cena di leva dei coscritti del '54. A parte il mistero della nostra presenza all'evento, dal momento che nessuno della mia famiglia è nato in quell'anno, risulta evidente che: 1) le persone, non avvezze alle riprese video, assumono espressioni imbarazzanti, impalate e disagiate (disagio che alcuni si portano dietro da allora, purtroppo); 2) l'Osteria della Pace, (del cui nome ci riempiamo la bocca, salvo poi essere in guerra col vicinato tutto, la maggior parte dei colleghi, dei famigliari e degli automobilisti/pedoni/ciclisti sul tragitto casa/lavoro) non esiste più, al pari dell'epoca che la vide in attività; 3) non esistono più nemmeno alcune delle persone della mia famiglia che compaiono nello spezzone suddetto, compresa la bambina di 4/5 anni che si stupisce del marchingegno con un occhio solo che la fissa, sorride, ma subito va a nascondersi vicino al

Smart-yes

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Nell'ultimo post (vi piacerebbe fosse stato l'ultimo davvero, eh?! Eh ben: invece no!) avevo individuato due possibili argomenti di discussione ed optato per il secondo di questi. E, per quanto mi renda conto che voi speravate lo avessi scordato, vado oggi a recuperare il primo: la percezione che crea la realtà. Torniamo per un attimo all'esempio da cui siamo partiti la scorsa volta: l'esplosione di un forte botto. Dal mio miope punto di vista (o, meglio, di udito) si era trattato dello sparo di un fucile da caccia. Per un'altra persona la responsabile del botto era sicuramente l'esplosione di una bombola di gas. Un altro ancora si precipita alla finestra per scrutare il cielo, perché crede si tratti di un tuono che preannuncia il temporale. Se nessuno di noi tre avesse avuto modo di verificare, come me che mi trovavo molto vicina al luogo del "misfatto", che trattavasi, invece, di un semplice idiotops, petardo, ognuno si sarebbe tenuto ben

Prede

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Qualche giorno fa mi trovavo al Lago della Spina, quando, all'improvviso un forte botto è esploso nell'aria spaventando i pennuti che si facevano i cazzi loro sul pelo dell'acqua [(dimostrando che non sono l'unica a sorvolare (no... non sul lago) sull'epilazione]. In prima battuta ero certa si trattasse di un pazzo col fucile, perché per quanto non sia favorevolissima alla caccia, soprattutto se effettuata in luogo pubblico, ritengo ben più stupida la pratica del lancio del petardo, vero responsabile del botto. Per questo avevo dato per scontato si trattasse di spari. Essendo io una fucina di idee (malsane), assistere a questo episodio mi ha ispirato almeno 2 diversi argomenti con cui tediarvi in questa sede: 1) la percezione che, per quanto erronea, crea la realtà; 2) la filosofia di vita degli animali. E nell'era in cui un qualunque gattino fa più audience sui social di qualsiasi altra cosa (vedi le mie geniali dissertazioni), va da sé che focalizz