Vite rotte
Essendo sempre più convinta che ciascuno di noi è malattia, dottore e cura di sè stesso, mi sono cimentata nella lettura del libro di cui parlerò, al fine di indagare, il più possibile in autonomia, le cause ed i sintomi della mia condizione di disturbata (da voi e di mio). L'autore ha grandi pretese: paragonare l'animo delle persone alla ceramica, materiale suscettibile di facili rotture. Egli ci accompagna, dunque, in un viaggio alla scoperta dell'antica arte giapponese del Kintsukuroi, che si serve di fogli d'oro o d'argento per ricomporre i frammenti degli oggetti in ceramica rotti. L'intento non è certo quello di mimetizzare o nascondere le riparazioni; al contrario, si tratta proprio di mettere in evidenza le crepe per rendere l'oggetto più bello e desiderabile, nella sua nuova veste lucente e preziosa. Insomma sembra l'arte delle seconde opportunità. Il libro crea un parallelismo con le persone: anch'esse, qualora si rompano, posso