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Pezzi mancanti

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Qualche giorno fa mi è stato inviato il breve spezzone di un video datato 1984, girato durante la cena di leva dei coscritti del '54. A parte il mistero della nostra presenza all'evento, dal momento che nessuno della mia famiglia è nato in quell'anno, risulta evidente che: 1) le persone, non avvezze alle riprese video, assumono espressioni imbarazzanti, impalate e disagiate (disagio che alcuni si portano dietro da allora, purtroppo); 2) l'Osteria della Pace, (del cui nome ci riempiamo la bocca, salvo poi essere in guerra col vicinato tutto, la maggior parte dei colleghi, dei famigliari e degli automobilisti/pedoni/ciclisti sul tragitto casa/lavoro) non esiste più, al pari dell'epoca che la vide in attività; 3) non esistono più nemmeno alcune delle persone della mia famiglia che compaiono nello spezzone suddetto, compresa la bambina di 4/5 anni che si stupisce del marchingegno con un occhio solo che la fissa, sorride, ma subito va a nascondersi vicino al ...

Smart-yes

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Nell'ultimo post (vi piacerebbe fosse stato l'ultimo davvero, eh?! Eh ben: invece no!) avevo individuato due possibili argomenti di discussione ed optato per il secondo di questi. E, per quanto mi renda conto che voi speravate lo avessi scordato, vado oggi a recuperare il primo: la percezione che crea la realtà. Torniamo per un attimo all'esempio da cui siamo partiti la scorsa volta: l'esplosione di un forte botto. Dal mio miope punto di vista (o, meglio, di udito) si era trattato dello sparo di un fucile da caccia. Per un'altra persona la responsabile del botto era sicuramente l'esplosione di una bombola di gas. Un altro ancora si precipita alla finestra per scrutare il cielo, perché crede si tratti di un tuono che preannuncia il temporale. Se nessuno di noi tre avesse avuto modo di verificare, come me che mi trovavo molto vicina al luogo del "misfatto", che trattavasi, invece, di un semplice idiotops, petardo, ognuno si sarebbe tenuto ben...

Prede

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Qualche giorno fa mi trovavo al Lago della Spina, quando, all'improvviso un forte botto è esploso nell'aria spaventando i pennuti che si facevano i cazzi loro sul pelo dell'acqua [(dimostrando che non sono l'unica a sorvolare (no... non sul lago) sull'epilazione]. In prima battuta ero certa si trattasse di un pazzo col fucile, perché per quanto non sia favorevolissima alla caccia, soprattutto se effettuata in luogo pubblico, ritengo ben più stupida la pratica del lancio del petardo, vero responsabile del botto. Per questo avevo dato per scontato si trattasse di spari. Essendo io una fucina di idee (malsane), assistere a questo episodio mi ha ispirato almeno 2 diversi argomenti con cui tediarvi in questa sede: 1) la percezione che, per quanto erronea, crea la realtà; 2) la filosofia di vita degli animali. E nell'era in cui un qualunque gattino fa più audience sui social di qualsiasi altra cosa (vedi le mie geniali dissertazioni), va da sé che focalizz...

Inverni

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Alla fine è bello invecchiare perché ti sorprendi a riconciliarti con le "cose" (sottolineo che non ho detto persone) del mondo che, quando sei giovane ed energico, hai tempo e voglia di disprezzare solo perché, poracce, mettono tristezza o suscitano ribrezzo: alcuni insetti, ad esempio, o le foglie vecchie d'inverno. Infatti le cimici, adesso, le catturo facendo ben attenzione a non fiaccarle nel fazzoletto, per poi sbatterle velocemente fuori dalla finestra, anziché nel cesso e tirare lo sciacquone. No, non vado fiera del cimicidio da me protratto nel tempo, ma sto cercando di rimediare già da un pezzo. Basti pensare che ho all'attivo parecchi salvataggi di scarafaggi o cervi volanti disperati che, ribaltatisi per motivi sconosciuti (dato che non mi risulta si alcolizzino), ho travato zampettanti, pancia all'aria, nel tentativo di riconquistare il verso giusto. Una volta avrei schifato l'essere immondo, schivato responsabilità e proseguito oltre,...

Troppo amore per nulla

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Faccio sempre più fatica a stare al mondo. E non me ne capacito. Invecchiando, speravo di apprendere l'arte di vivere. Ma mi illudevo: ancora resto appesa a qualcosa che, più che esistenza, è resistenza. Una strenua, disperata, fallimentare lotta ai nemici di cui pullula la mia quotidiana vita. All'intervento salvifico di qualsivoglia alleato non credo più da tempo, ma, maledettissima me, pare ci speri ancora. Sparatemi! Perché non ha alcun senso che, qualunque nemico là fuori, con un'offensiva da nulla, condotta con armi giocattolo, possa innescare devastazioni interne degne del peggiore degli inverni nucleari. Per quanto abbia accettato la contradditorietà quale insita proprietà dell'essere umano, la mia, proprio non mi va giù: desiderare l'approvazione della "gente". Ossia della macro-categoria i cui elementi mi disgustano, sia presi essi ad uno ad uno, sia raggruppati in insiemi più o meno densi [(perché, dunque, curarmi di lor, invece di g...

È il mio corpo che cambia

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Senza troppi, inutili, preamboli, vi annuncio che sto entrando nel famigerato territorio della menopausa. E non contano le smentite di recenti esami del sangue, il responso del naturopata e l'età anagrafica tutto sommato (1+1+1+ ... = 536 mesi di vita appena) non così avanzata. Io lo so. Perché? Perché sempre di più credo che ognuno di noi sia malattia, dottore e cura di sé stesso, ma, soprattutto, perché, da un paio d'anni, soffro d'insonnia. Condizione che mi si era presentata, tale e quale, durante la gravidanza, periodo in cui la donna è notoriamente soggetta a sbalzi ormonali che possono causare, tra le altre cose, anche disturbi del sonno. Quindi, nelle innumerevoli notti in bianco che mi lasciano tempo a iosa di pensare a vanvera, ho deciso che questa rinnovata insonnia possa essere legata ad un diverso tipo di scombussolamento ormonale. Perché, diversamente, ho sempre dormito duro io. Nel tentativo di risolvere la questione, non posso che indagare con gl...

Vedo non vedo

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Nel mondo dell'infinitamente piccolo, tutto ciò cui la realtà percepibile ci ha abituati, perde di senso (come un sacco di gente). Ci troviamo di fronte a particelle elementari che: 1) possono decidere di comportarsi contemporaneamente come materia e onda; 2) esistono e, allo stesso tempo, non esistono (vedi la gente di cui sopra); 3) distruggono i rapporti di causa ed effetto incasinando il di già complesso e irrisolto problema del tempo; 4) si passano istantaneamente informazioni, anche ad anni luce di distanza, in barba alla velocità della luce stessa; 5) se ne misuriamo la posizione, non possiamo conoscerne la velocità, e viceversa; 6) si trovano simultaneamente in più punti dello spazio, come Padre Pio. In pratica un gran casino di sovrapposizioni di stati ed onde di probabilità in cui tutto è possibile. Finché un osservatore non decide di metterci becco effettuando una misurazione ed andando ad influire su d'una realtà che solo a quel punto si definisce. Sareb...