Cresci
Sono sul letto. La serranda è socchiusa quel tanto che basta per permettermi di vedere. Fuori c'è il solito casino: schiamazzi di gente che litiga, utensili da lavoro che si lamentano ripetitivi e fastidiosi, echi di traffico senza sosta dall'Aurelia, TV e radio gracchianti dagli appartamenti dei vicini. Insomma: tutto come sempre. Sempre se escludiamo il fatto che tu non ci sei.
Lo sapevo che prima o poi sarebbe successo, ma non pensavo così presto. O forse, semplicemente, non si è mai preparati. Un po' come con la vecchiaia: sai che capiterà anche a te, ma quando succede davvero ti lascia prima sorpreso, poi frustrato. Vedrai, vedrai... Che poi, a ben pensarci, anche con te è questione d'età. Solo che tu non stai ancora invecchiando. O meglio: tecnicamente sì, ma nel tuo caso si parla ancora di crescere. Perché è indubbio: sei cresciuta. E pare che io non stia accettando l'idea, per quanto, più che un'idea, sia un fatto. E pure banale e scontato. Ebbene sì: il tuo fisiologico distacco mi terrorizza. Il mondo mi terrorizza. Dovrebbero costituire dei gruppi di auto mutuo aiuto per genitori in procinto di affrontare l'adolescenza dei figli e relativa voglia di andare per le vie del mondo. Si dovrebbe insegnare loro come gestire l'ansia di consegnare le loro creature alla follia di là fuori. Andrebbero allenati a scacciare i pensieri delle peggio cose che potrebbero succedere, a favore di fulgide immagini di positive e gratificanti esperienze. O forse basterebbe parlarne con nonna: è sopravvissuta alla mia adolescenza d'altronde. E sono sopravvissuta anche io. E non che non mi sia infilata molteplici volte in situazioni potenzialmente pericolose... Per questo, quando vengo assalita dai brutti pensieri in merito a tutto quello che potrebbe succederti quando lasci la sicurezza del nostro nido, mi consolo ricordando che, tutto sommato a me ed a tutta la gente che conosco, in fondo è sempre andata bene. E sento maggiore fiducia nel genere umano. Perché leggerezze ne commettiamo tutti da giovani, quando ci sentiamo potenti, invincibili ed eterni. Tuttavia, invecchiando, si diventa così paurosi di tutto che mi prende l'ansia postuma pure per le volte che poteva andarmi male ma è andata bene, quasi come se, a distanza di anni, l'esito positivo della situazione potesse ribaltare in un disastro tragico. Figuriamoci se penso alle cazzate che potresti fare tu... Perchè in fondo è giusto che tu le faccia. Allora, per non pensarci, piloto la mente verso immagini radiosae di te che sei felice. Perché ti diplomi, ti laurei, ti sposi, addirittura diventi mamma... Non che voglia necessariamente queste cose per te: sono solo "normali" e "positive", ovviamente se volute. Scusa: non ho molta fantasia, ma mi aiutano contro i pensieri neri. Chissà se anche gli altri genitori vivono lo stesso dramma, o se sono sempre la solita psicopatica. La cosa più terribile, in tutto ciò, è che corro il rischio di riversarti addosso tutta questa paura, quando invece vorrei che tu guardassi fiduciosa al futuro. Non come me, che ho timore della mia ombra! Ma vorrei anche che fossi accorta. Ecco: ora qualcuno mi spiega come si fa a non trasmettere paure ai figli dovendosi poi anche raccomandare di stare attenti. L'attenzione si mette in caso di pericolo, no? Bel casino! Va be, Bubona mia: volevo solo dirti che è stato strano senza di te, qui al mare, e che mi sei mancata. Sì, mi stavo annoiando da sola. Ma i miei mostri interiori mi hanno tenuta occupata. E ho dovuto allenarmi. A lasciarti andare il più serenamente possibile.
Buone vacanze ❤️.
P.s. Ti voglio bene.
Ammore grande
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