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Visualizzazione dei post da settembre, 2024

Solo incisa non basta

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È scivolato via così tanto tempo che temo sia vicino il momento in cui comincerò a scordare i particolari con cui modulavi le note delle tue parole. Dicono succeda. Dev'essere un po' come con le voci dei bambini una volta che son cresciuti: non ricordi più come trillavano quando erano piccini. Le mamme che ci sono già passate tentano di mettere in guardia le altre in merito al fatto che dimenticheranno. Ma nessuna ci crede mai: come pensare che la voce di tuo figlio, che conosci dalla nascita, possa finire nel dimenticatoio? Invece è proprio così: provare per credere. E va da sé: mi viene da pensare che la stessa malasorte possa toccare anche alle amate voci di chi più non c'è. Ad oggi, per quanto mi sembri di non aver scordato ancora la tua, comincia a serpeggiare in me il dubbio di non ricordarla esattamente. Potrei averne perso le sfumature, le inflessioni, la cadenza. Ognuno di noi è convinto che quel timbro che è stato suo e solo suo, che abbiamo sentito fi

Non la invidio

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È cominciata, per la povera Viola, l'avventura della scuola superiore. Dico "povera" perché, se per (pochi) versi la invidio, per (moltissimi) altri mi fa pena. La invidio per il tempo a sua disposizione, tale per cui può permettersi di dire tranquillamente: "Posso fare tutto ciò che voglio della mia vita!". Perché, per quanto veri siano proverbi quali "Non è mai troppo tardi" e "Tutto è possibile", difficilmente, alla veneranda età di 45 anni suonati, comincerò danza classica o mi iscriverò alla facoltà di medicina. Chi ha voglia di rapportarsi con ventenni convinti di essere adulti? Perché già Viola, anni 14, ne è piuttosto convinta. Lo so perché la sento parlare e, soprattutto, perché ricordo che è esattamente quel che pensavo io stessa all'epoca: "Adesso che prendo un pullman per andare a scuola ad Alba da sola, devo essere necessariamente grande...". Dovrà passare ancora parecchia acqua sotto i ponti prima che c

La friggitrice Arya

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Dopo l'ultimo, insoddisfacente colloquio con il frigorifero Umberto, volendo risparmiare le forze di Carlo, la lavatrice ormai diciassettenne, ed essendomisi di nuovo presentata l'esigenza di tediare qualcuno con i pensieri ricorrenti che mi rincorrono in ogni dove e quando, sono costretta a scegliere, tirando a sorte, tra Fonzie il tostapane ed Arya, la friggitrice ad aria. Al lancio della moneta esce croce, quindi vada per Arya che, per altro verrà messa in croce davvero causa mie cazzate. Dato che, per parlarle, è necessario sia in funzione, mi accingo a ritentare per l'ennesima volta la frittura ad aria delle patate fresche, che per ora, son riuscita solo a bruciare fuori e non cuocere dentro. Ma piuttosto di utilizzare quelle surgelate muoio di fame... Non è ancor partita col suo inconfondibile rumore di phon che già prendo a incalzarla con domande di riscaldamento del calibro di: "Perché, se l'acqua è trasparente, i vestiti, se bagnati, assumono u

Riflessioni di una massaia che va a fare la spesa

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Far la spesa  mi pesa  ultimamente.  'Ché ho paura  d'incontrare gente.  Eh, sì, lo so  che mi fa niente  (se le sto distante...).  È che son tante  le genti fuori  (in tutti i sensi)  che è normale scompensi  e, di molti, pensi:  "Forza... muori!".  Cerco scuse  assurde, astruse,  perché io,  mi sia testimone Dio,  da casa non mi muovo.  Ma in frigo manco un uovo:  c'ho più un cazzo, di nuovo.  Alla spesa direi basta,  ma devo compare la pasta.  E l'aglio, i limoni...  Sbaglio o due coglioni?  E poi caffè, lievito...  Ma la gente come l'evito?  Un monastero  tra le mie mire,  col suo silenzio,  la solitudine...  Io mi licenzio  dall'ebetudine  di 'sta società.  Che mai sarà?  Invece resto,  senza coraggio  e dentro il cesto  butto il formaggio,  tra gli scaffali  un po' tutti uguali  e altri clienti abituali  che paion contenti  d'esser lì  a spendere i proventi  della fatica di tutti i dì.  Che roba fica!  Io, di contro,  che