Non la invidio
È cominciata, per la povera Viola, l'avventura della scuola superiore. Dico "povera" perché, se per (pochi) versi la invidio, per (moltissimi) altri mi fa pena. La invidio per il tempo a sua disposizione, tale per cui può permettersi di dire tranquillamente: "Posso fare tutto ciò che voglio della mia vita!". Perché, per quanto veri siano proverbi quali "Non è mai troppo tardi" e "Tutto è possibile", difficilmente, alla veneranda età di 45 anni suonati, comincerò danza classica o mi iscriverò alla facoltà di medicina. Chi ha voglia di rapportarsi con ventenni convinti di essere adulti? Perché già Viola, anni 14, ne è piuttosto convinta. Lo so perché la sento parlare e, soprattutto, perché ricordo che è esattamente quel che pensavo io stessa all'epoca: "Adesso che prendo un pullman per andare a scuola ad Alba da sola, devo essere necessariamente grande...". Dovrà passare ancora parecchia acqua sotto i ponti prima che comprenda anche lei, come me, che il fatto che ad ogni tappa (14/15, 18/20, 25/30, 35/40...) ci si convinca di essere finalmente adulti "fatti e finiti" è una balla. Cioè, fatti magari si, soprattutto nei fine settimana. Ma finiti proprio no. Il discorso "questa è la versione definitivamente adulta di me" non sta in piedi. A 45 anni, so benissimo che, tra altri 5 o 10, sarò probabilmente una persona diversa. Ma non fatevi troppe illusioni. Invecchiando non si può che peggiorare. Così come so che, se sentissi alcuni miei discorsi di soli 5 anni fa, facilmente mi piglierei a schiaffi da sola. Di contro non la invidio perché: 1) le tocca viaggiare con quei fenomeni della GTT alias ex SATTI che, in questi 26 anni di mia astinenza dal viaggio in pullman, ha modificato modus operandi et abitudini. Dal: A) "caricare" stile toro incazzato una mandria di studenti bagnati di pioggia ed infreddoliti che corrono trepidanti verso il pullman stesso impegnato in una manovra a "U", facendo così pericolosamente indietreggiare di nuovo, e anche velocemente, il gregge tutto; B) fissare in cagnesco per 10 minuti buoni, a pullman acceso e porte chiuse, i suddetti studenti bagnati, infreddoliti, semi-soffocati dai gas di scarico e pigiati come sardine con gli ombrelli, a tratti conficcati in occhi/orecchie/nasi altrui; C) comunicare con urla feroci (un po' perché è una razza così: incazzosa, un po' causa porta ancora chiusa) che: "Se non indietreggiate tutti di mezzo km, non si passaaaah!"; D) decidersi ad aprire le cazzo di porte, caricarci e partire (prima che chicchessia sia riuscito a poggiare il culo sul sedile) per una folle (eufemismo) corsa verso Alba. Al (ricordate? C'era un Dal. Adesso c'è l'Al): A) passare e non fermarsi perché già stra pieno, che va di moda negli ultimi anni. È ciao ciao Alba. Il motivo n. 2 della mia non invidia è, a proposito, Alba stessa e il pestilenziale odore che l'avvolge e contribuisce a sconquassarti lo stomaco già duramente provato dal viaggio anche se non sei uno di quelli che patisce l'auto. Possono raccontarmelo fino a domani che si tratta di cioccolato. Tanto io lo so che c'è, nascosta in qualche punto strategico, un'enorme cimice morta davanti ad un altrettanto enorme ventilatore che ne sparge gli obbrobriosi effluvii in ogni dove. Non la invidio per 3) le vagonate di sonno che dovrà patire causa giovane età e bisogno di dormire fino alle 11:00 che si sa, vanno di pari passo. E non la invidio perché 4) grazie alla meravigliosa tecnologia che sta invedendo da ogni lato le nostre vite, come per esempio il registro elettronico, non potrà più manco "tagliare", pena l'esser prontamente sgamata. Non la invidio perché 5) la scuola, che aveva cominciato un lento declino già ai miei tempi, ad oggi è con le pezze al culo. Avrei di che gioire, dato che per me la scuola è finita da 26 anni. Ma a scuola io ci lavoro. Però la raggiungo a piedi. Eh niente. Mai 'na gioia tutta intera.
P.s. Comprate il libro NUOVO così la smetto di scassare!
Non ti sbagli mai
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