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Visualizzazione dei post da dicembre, 2024

Vecchia foto

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Qualche giorno fa lo spacciatore di ricordi ha colpito ancora, recapitando al numero di telefono di mia madre una vecchia foto di te bambino. L'istante è stato rubato in classe, nella ormai chiusa scuola di San Rocco. Tu sei seduto nell'ultimo banco vicino a quello che, mi piace pensare, è di certo il tuo amico del cuore, ed indossi un bel grembiule nero con tanto di fiocco e colletto. Ammetto che, in prima battuta, non ti ho individuato, proprio a causa della smania di farlo che mi faceva scorrere troppo frettolosamente quei giovani volti sconosciuti. Ma alla fine ti ho trovato. Alla fine mi sono trovata: il tuo è lo stesso viso che compare nelle mie foto di bambina, in una versione leggermente più femminile (lo sai no, che mi confondevano sempre coi maschi?). Nel ritratto in questione sfoderi un'espressione seriosa, compita ed allo stesso tempo sognante, distante. Come se con la fantasia potessi vedere al di là dell'obiettivo del fotografo. D'altronde ...

Magia portami via

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Un'abusatissima canzone di Natale asserisce che, in questo specifico momento dell'anno, "puoi fare tutto quello che non puoi fare mai". Ebbene io detengo una lunga lista di cose che vanno contro la morale, i dettami del bon ton e la legge. Esse spaziano dal suggerire una vacanza affanculo alla gran parte delle persone che (dis)conosco, passano per lo storpiare oscenamente canzoni natalizie come la suddetta, fino a sfociare nell'irresistibile voglia di omicidio di chicchessia. Ma nonostante lasci tali e tante libertà, io, il Natale lo detesto lo stesso. Come odio tutto ciò che è obbligatorio e di massa. Sì, perchè a Natale tutti devono essere buoni, generosi e felici. Tutti devono acquistare i regali affollando i negozi... ah no: questo succedeva quando le cose funzionavano normalmente. Adesso c'è Amazon che è così geniale da riuscire a far sì che i commessi stessi dei negozi, ormai privi della maggior parte degli articoli in vendita, consiglino ai ...

Pericoli

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L'altro giorno ho visto la morte in faccia. Per fortuna,  intendo, io ho visto "lei". Perchè "lei", invece, non mi ha vista proprio, se non all'ultimo. Io, di contro, l'avevo così vicina da poterla riconoscere, ma non ne farò il nome per gentilezza. Tra l'altro era una vita che non vedevo la persona in questione: proprio vero che chi non muore si rivede. Ma non sempre ti vede: non nel mio caso, almeno. La morte, quel giorno, non era vestita di nero, non impugnava la falce e, di certo, non indossava gli occhiali da vista. Però era alla guida del macchinone che, spuntatomi alle spalle mentre transitavo diligentemente sulle strisce pedonali, nello svoltare a sinistra nella mia direzione, non vedendomi, se non quando già troppo tardi, mi ha sfiorato di un soffio. Non è un'esagerzione: letteralmente di un soffio. E ad una velocità sostenuta, se si pensa che eravamo in centro paese. Io non so se la morte viaggi ubriaca o col telefono in man...