Dio disegna
La scienza è sempre stata scettica sull'esistenza di Dio. Alcuni dei suoi più grandi esponenti si sono dati veramente molto da fare per dimostrarne la non esistenza. Uno fra tanti Howking. Tuttavia fu proprio lui, in seguito, ad affermare: "(...)L'universo che osserviamo sembra essere il frutto di un disegno". Che non è come dir "Dio esiste" ma poco ci manca. Il disegno sarà ben stato realizzato da qualcuno, no? Il fatto che il cosmo sia sopravvissuto alla sua violenta nascita per dimostrarsi, miliardi e miliardi di anni dopo, straordinariamente adatto alla vita, ha instillato, anche nelle menti più scettiche, il dubbio che "Qualcosa" ci sia. E questo perché tutta una serie di cose (veramente tante cose e tutte insieme) è andata esattamente come è andata. Le probabilità che tutto ciò accadedesse erano così basse che persino gli scienziati dubitano sia merito di coincidenze fortuite. Un esempio tra tanti? La forza di gravità: se fosse stata solo infinitesimamente più forte o più debole, noi e le galassie non ci saremmo. Pare strano che i fenomeni che han dato vita a tutto si sian manifestati, nel corso di millenni, 1)insieme, 2)per caso, 3)proprio in questi termini e 4)non in altri. È come se fin dall'inizio il cosmo sapesse di dover agire così perché avrebbe dovuto ospitare, seppur millenni dopo, la nascita della vita. Per questo Howkins, accarezzando così l'idea di un Dio che precedentemente avrebbe preso volentieri a pugni, si chiede: perché l'universo si dà la pena di esistere? Ha senso parlare di "mente di Dio"?
Da quando mi diletto di fisica, so che ha molto della filosofia. Allo stesso modo si pone domande cui le religioni tutte hanno, da sempre, tentato di trovare risposta. Ad oggi la scienza dichiara che Dio, se proprio deve esistere (come parrebbe dall' evidenza di trovarsi di fronte al risultato dell'intervento di un'intento intelligente) deve essere per forza materia di sua competenza. Religione out, Dio in, insomma. Non so voi, ma per me è sconcertante e mi spinge ad interrogarmi, come mai prima d'ora, sulla figura di Dio. Davvero è più accettabile, soprattutto per uno scienziato, concepire l'esistenza di un intento, un'entità intelligente, un Dio in pratica, piuttosto che valutare la possibilità che sia tutto, per quanto davvero poco probabile, frutto di un caso fortuito? L'idea di Dio è più accettabile del caso? Più credibile? Se sì, chi è Dio? Da dove viene? Perché ha dato vita all'universo tutto? Non poteva farsi i cazzi suoi? Ok che a Lui, di campare cent'anni, non importa, essendo eterno, però... E poi voi riuscite ad immaginare qualcosa che esiste da sempre e per sempre esisterà? Ma cosa vuol dire "per sempre"? E se è vero che ha creato tutto, dove stava prima della creazione se non c'erano un "qui" o un "là" in cui stare? Di certo stava da Dio... Immaginatevi che figata: solo Lui, nessun cagacazzo intorno e nulla da fare. A me sarebbe piaciuto, ma d'altronde ho sempre sospettato di avere spiccate doti e attitudini divine. Lui, invece, deve essersi rotto le palle di tutta sta quiete, della solitudine e del fancazzismo dopo un po' (ma dopo quanto, se il tempo non esisteva ancora?). Quindi ha fatto un Grande Bang ed eccoci qua. A sperimentare anche noi tracce di eterno, come lo scazzo al mattino, la voglia di vacanze, gli anni di lavoro che ci separano dalla pensione, la coda per entrare in Alba a tutte le ore ed altre rotture di coglioni. Eterne appunto. Grazie a Dio, parola di scienza.
P.s. Comprate il libro NUOVO così faccio uscire il terzo!
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