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Visualizzazione dei post da agosto, 2024

Umberto l'eco

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Non avendo panni da lavare a sufficienza per azionare Carlo la lavatrice e tediarlo, così, con la lunga enumerazione sempre uguale dei miei mali, ma avendo comunque la necessità di paranoiare qualcuno, ho deciso di molestare il frigorifero. Tuttavia è bene prima ricordare che Carlo, nome decisamente maschile, non è da imputarsi ad un effettivo cambio di sesso della mia lavatrice, bensì al fatto che il mio interlocutore è, perlopiù, il maschissimo oblò della suddetta, ossia, appunto, Carlo, che mi ascolta quando parlo. Il frigo, invece, si chiama Umberto, come l'eco che risuona quando è aperto. Rispetto a Carlo, il frigorifero è più giovane e, sospetto, ora che ci penso, possa essere ancora cucciolo dato che piange spesso e volentieri. Il più delle volte inascoltato, ignorato, trascurato. Dunque è bene recuperare il tempo perso a cominciare da un minimo di conoscenza reciproca. Chissà che anche in lui, come in Carlo, possa trovare ispirazione per riflessioni esistenziali

Grande grande famiglia

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La Liguria è come una grande famiglia. Ed è pressoché impossibile, all'interno di essa, custodire i propri segreti. Ossia tutti conoscono, per forza di cose, i cazzi di tutti (e non solo a causa dei costumi bagnati). Per fortuna io sono da sola e non parlo con nessuno, ma sono costretta a sorbirmi le chiacchiere altrui, dal momento che l'invadenza dei "parenti" è quasi d'obbligo, dati gli spazi ristretti. E si sa: nelle "famiglie" se ne vedono e sentono di tutti i colori. Troviamo, per esempio, gli intellettualoidi, fanatici de "La settimana enigmistica" che ai tempi della scuola non devono esser stati esattamente dei fanatici dello studio e fanno le parole crociate in coppia, nonché ad alta voce: "Sedici orizzontale: "Famosa sconfitta di Napoleone"... Allora... Comincia per "W", 8 lettere, di cui la quarta e la sesta sono "n" e "b"... Mmmm... Mmmm... Non la so. Tu?". Silenzio. E tu,

Quasi quattordici

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A breve percorrerai le vie del mondo con grandi occhi blu che sanno rubare i colori al cielo, e passo impaziente. Nelle mani la gioventù che tutto può. Ciò di cui necessiti davvero è già dentro di te, ma non lo sai. Quindi prepara una valigia che contenga solo lo stretto necessario, avendo cura di non perderla, dimenticarla o fartela rubare, ma senza attaccarti all'idea di possederla. Dovrai svuotarla più volte per cambiarne il contenuto, affinché sia più utile alla persona che sarai diventata e ancor non sai. E forse un giorno potrai sbarazzartene del tutto, bastando a te stessa. Perché nulla dura per sempre, nel bene e nel male. Tutto cambia, così tu. Dunque non restare attaccata a nulla, sappi lasciar andare ciò che più temi di perdere. Lo so, sembra difficile, ma sospetto sia il segreto della felicità. Io, evidentemente, non ne sono capace, ma tu sei meglio di me. Puoi almeno prendere in considerazione l'idea. Ma senza attaccarti nemmeno ad essa. Pur sapendo che