Dare i numeri

Tanto per sentirmi ancor più disagiata di quanto già non sia, ho deciso di darmi alla matematica, materia i cui testi avrei dato alle fiamme ai tempi della scuola e fu responsabile della scelta, da parte mia, d'un indirizzo di studi che la escludesse il più possibile. Indirizzo che, col senno (e cosenno) di poi si direbbe sbagliato non tanto per via del mio nonsenso di orientamento e di penuria, negli anni '80/'90, di dispositivi quali smartphone e/o navigatori satellitari, quanto, piuttosto, per la mia tardiva passione per la fisica, le cui basi (× altezze : 2) poggiano su solide radici (non solo quadrate) decisamente matematiche. E niente... è un mondo tutto da scoprire e che mai manca di entusiasmare disagiati come me. Insomma, non era colpa della matematica in sé, e nemmeno della mia scarsa attitudine ad essa. Complici l'età acerba e la scuola che notoriamente fa di tutto per sopire interesse, passione e curiosità nelle giovani menti in virtù di valori moderni quali, per esempio, competizione ed obbedienza incondizionata, questa materia non mi andava proprio giù. E se vent'anni fa mi avessero detto che mi sarei entusiasmata per la dimostrazione del perché un qualsiasi numero elevato alla potenza di 0 dia sempre 1, non ci avrei creduto. Nel senso che mai avrei pensato di avere, in tarda età, curiosità tali, né tanto meno che, assecondandole, ci avrei capito qualcosa. Certo che, se ai tempi, me lo avessero spiegato come il mio divulgatore youtuber di fiducia ha fatto, invece di calarlo dall'alto come un dato di fatto da appiccicare in memoria senza capirne il motivo... Forse se qualcuno mi avesse illuminata sul fatto che la matematica è, sì, una scienza astratta, ma è anche strettamente legata al reale, il cui linguaggio costituisce (Pitagora diceva: "Tutto è numero")... Ecco... magari avrei smesso con il famoso ritornello "Ma cosa mai nella vita mi servirà saper risolvere le disequazioni di secondo (non sono in) grado?". È probabile che la mia vita sarebbe stata diversa Ma così doveva andare. Quindi sono qui, oggi, a gongolare per aver compreso davvero perché - × - = +, operazione che ho svolto per anni in modalità automa che esegue ordini senza capire e "senza" dubbi. Personalmente, una delle più sconcertanti scoperte matematiche che mi sono state rivelate, è che 0,9periodico è = 1 (0,9periodico significa 0, infiniti 9) . Come fossero due modi diversi di scrivere la stessa cosa, tipo 2=1+1=√4=6:3=9-7... Esiste più d'una dimostrazione di questa uguaglianza che, a prima vista, sembra aver dell'incredibbbile. La più semplice si fonda sul fatto che, dati due qualsiasi numeri reali diversi, ci sarà sempre un terzo numero che tra essi si colloca (tra 1 e 2 troviamo 1,1 e tanti altri, ad esempio). Ma tra 0,9periodico e 1 non esiste un numero che possa infilarsi nel mezzo. Ergo, possono essere considerati lo stesso numero. Una dimostrazione un po' meno immediata parte ponendo × = 0,9periodico. Poi moltiplica questa x per 10, ottenendo che 10x = 9,9periodico. A questo punto si costruisce l'equazione 10x - x = 9,9periodico - 0,9periodico, che una volta svolta dà 9x = 9, che infine porta a × = 1. Ma noi avevamo posto × = 0,9periodico. Se adesso ottengo il risultato di × = 1 non si può che concludere che 0,9periodico = 1. La dimostrazione più macchinosa prevede invece di sottrarre da 1 numeri decimali i cui 9 dopo la virgola aumentano progressivamente in quantità, in questo modo:
1 - 0,9 = 0,1
1 - 0,99 = 0,01
1 - 0,999 = 0,001
1 - 0,9999 = 0,0001
Si noti come, nel risultato, avrò tanti 0 quanti sono i 9 del sottraendo, per cui, nel calcolo 1 - 0,9periodico avrei, nel risultato, tanti 0 prima dell'1 finale quanti sono i 9 del sottraendo. Ossia infiniti. Ma se ho infiniti 0, 'sto benedetto 1 non lo scriverò mai. Qui di 0,000000000000........1 può essere tranquillamente considerato 0. Per ciò se 1 - 0,9 periodico = 0,00000...1= 0, significa che 0,9 periodico = 1 (perché 1 -1 = 0, no?). Come volevasi dimostrare. Va da sé che: 1,9periodico è uguale a 2; 2,9periodico a 3; 3,9periodico a 4 e via dicendo. Ora io vorrei capire una cosa, dato che più si trovano risposte, più nascono domande... Ma come cazzo, a chi e perché può venire in mente a qualcuno di: 1) voler dimostrare che due numeri diversi siano lo stesso numero; 2) per dimostrare la folle tesi, moltiplicare, sottrarre costruire equazioni come non ci fosse un domani, con numeri che in apparenza non c'entrano una sega con quel di cui si "parla"? Se penso che io mi accontento di aver l'impressione d'aver capito la spiegazione delle suddette dimostrazioni, e solo perché il divulgatore è molto bravo a spiegare ai deficienti, senza fartici sentire... Comunque non voglio buttarmi giù così. In fondo ho compreso le implicazioni del caso: i famosi 9,99€ di supermercati e negozi sono tutti cazzo di deca, proprio come sospettavo. E adesso so perché.
P.s. Comprate il libro NUOVO così la smetto di scassare! 

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