Vasa inania multum strepunt

'Sta mattina mi son son svegliata incazzata . Ok, ok, è vero: il fatto, di per sé, non costituisce una novità (sto pubblicando con una differita di 10 gg circa rispetto alla stesura del post, ma la situa è la stessa...). Mettiamola così allora: sono riemersa dal sonno più incazzusa del solito. E quando, come nel mio caso (disperato), non ci sono motivi particolari per nutrire l'astio che mantengo dalla nascita, quando, insomma, ti girano le palle per nulla in particolare, è un po' come girassero per tutto. Ora sarà sufficiente sostituire "tutti" a "tutto" per avere chiaro il quadro della faccenda. Ma procediamo con disordine. Se non ricordo male, il primo pensiero vibrante d'ira delle prime ore dell'odierna giornata, s'è involato alla volta della nutrita (per quanto andrebbe affamata) categoria di persone che ritengono il loro parere sulla qualunque così determinante per il destino della Terra da doverlo per forza esternare, seppur nessuno si sia sognato di interpellarli. Capisco che l'insulsa genìa dell'influencer/opinionista, che infesta da anni i salotti televisivi (pur essendoci luoghi ben più adatti ad essa, quali, per esempio, il cesso) costituisce per voi un modello cui assurgere, ma... non vi par d'esagerare? Occhio, perché se alla tv posso staccare la spina, gettare un mattone, far fare un tuffo giù dalla finestra, soluzioni diverse (ma aventi esiti simili) possono essere studiate ad hoc per ciascuno di voi. Vi pare che vi abbia mai chiesto di insegnarmi chi sono? No, vero? Allora perché ogni 3×2 trovo chi sentenzia: "Sei troppo negativa!", "Perché pensi a queste cose se poi stai male? Tanto non serve a niente...", "Sei inconcludente!", "Fai yoga tutte le mattine? Che grinta, chi te lo fa fare? Secondo me è un'ossessione... ", "Ma lasci uscire tua figlia a quest'ora? Voi genitori di oggi siete troppo permissivi...". Abbiate pazienza (oppure no, chissenefrega), ma io vi ho mai delucidato, senza mi fosse espressamente richiesto, su ciò che penso di voi? Ecco, appunto: no. Ciò non toglie che potrei asfaltarvi a vita con i km di pareri che ho. Strana la vita, e piena di contraddizioni: a voi frega nulla di me, ma dovete comunque sentenziare sulla mia persona; a me frega niente di voi, ma i vostri giudizi, che da anni, colpevolmente sopporto, mi deprimono. Un po' come lo Zecchino d'Oro, insomma: mi fate cagare e piangere insieme. Ma per fortuna giunge l'ennesima vostra geniale scoperta su di me a svelare l'arcano: "Sei troppo sensibile!". E voi, invece, troppo stronzi. Se no, non mi costringereste a ripetermi in merito all'odio che il pensiero di voi e del mondo genera in me. E di cui so d'essere diretta responsabile dato che, ciò che era un atroce dubbio, assume sempre più i contorni d'una certezza: ognuno è responsabile di ciò che gli capita, merde comprese. In poche parole è colpa mia se mi esistete "di fianco". Ora resta da capire perché. Uno dei motivi principali per cui la mia autostima zoppica e cade spesso, poggia sulle convinzioni che gli altri sono lo specchio in cui ci riflettiamo, e che vediamo solo ciò che già conosciamo (perché ci appartiene, nostro malgrado). Ergo: se vi percepisco merde è perché lo siete, ma lo sono anche io. Infatti faccio schifo quanto voi, ma cerco almeno di dissimulare. In breve: anche io sono un ricettacolo di brutti sentimenti e preoccupanti intenzioni verso il mondo, ma a differenza vostra cerco di controllarmi, tenendole per me, essendo solita ad un sano autolesionismo. Se è vero che ciò che ci capita è sempre funzionale all'apprendimento di informazioni sul nostro conto, cosa devo ancora imparare su di me attraverso i vostri giudizi? Perché io sarei stufa del fatto che continuate a capitarmi. Ma come comprender ciò che (come voi) non ha senso? Forse c'è niente da capire. Unpo'menoforse, il problema risiede anche in ciò per cui prima mi vantavo: aver sempre tenute per me le bestemmie che tanto lautamente ispirate. Assolutamentesenzaforse, è tempo di stoppare i seccenti del "Tranquillah: te lo spiego io chi sei!". La responsabilità di non aver mai espresso a voce alta tutti i "vaffanculo" che ho sempre solo pensato, è solo mia. Voi non potevate certo togliermi le parolacce di bocca. Ebbene vi avverto... dormite ancora un po', ma ricordate: la sveglia è carica e quando suonerà svegliandovi dai vostri sogni belli, ci sarò io ad attendervi. In bagno, luogo in cui le vostre idee supposte acquisiscono d'un colpo un senso; perfetto per guardarvi allo specchio con tutta l'attenzione e per tutto il tempo necessario affinché, dopo tanto aver insegnato agli altri su di sé e sulla vita, abbiate ben chiaro chi voi siete:       . 
P.s. Comprate il libro NUOVO così la smetto di scassare! 

Commenti

Post popolari in questo blog

Non oggi

L'uomo senza scarpe

Al di là delle ombre