Paradossi e follia

Adoro i paradossi. Probabilmente perché, spesso e volentieri (si fa per dire, dato che mi complica la vita che non avete idea), rientro anche io nella definizione del termine stesso: "contraria all'opinione comune". Tra i tanti, ho scoperto che ne esiste uno curiosissimo chiamato "paradosso del comma 22" che può essere spiegato con una serie di esempi semplici, del tipo: ho lasciato le chiavi dell'auto chiuse dentro l'abitacolo, di conseguenza: A) mi servono le chiavi per aprire l'auto, ma B) devo aprire l'auto per prendere le chiavi (di sicuro si sono ispirati a me con questo esempio di problematica stile dovecazzosonolechiavi?). Oppure: sono in cerca del mio primo lavoro ma: A) il datore richiede esperienza... peccato che, B) l'esperienza si matura lavorando. Insomma, due casi di cane che si morde la coda (il che mi consola del fatto che la mia gatta non sia la sola psicopatica che mastica parti di sé). Un ulteriore esempio è quello della recluta che, per sfuggire al servizio militare, richiede la valutazione psichiatrica, nell'intento di farsi dichiarare pazza e tornare a casa. Il regolamento prevede che una recluta possa essere riformata nel caso si verifichino queste due condizioni: A) la recluta abbia richiesto la valutazione + B) la recluta risulti pazza. Ma attenzione: una persona che asserisce di essere pazza, non lo è per definizione, dal momento che i veri pazzi non sanno di esserlo (di conseguenza non chiederebbero mai d'esser sottoposti a perizia psichiatrica). Per capirci: se la recluta fosse pazza non richiederebbe la valutazione utile affinché il problema emerga. Se non fosse pazza e richiedesse la valutazione asserendo di esserlo, essa darebbe esito negativo. Quindi la recluta non va a casa in nessun caso. Maledetto sistema che sempre ci vuol cornuti e mazziati. Ma tentar non nuoce, dai... Comunque, a parte il fatto che salta subito all'occhio che la caserma deve essere per forza una manica di pazzi, dato che nessuno può essere sgamato nella sua follia, come abbiamo appena dimostrato (grandi dubbi non ne avevamo, però...) non sono affatto convinta della premessa, ossia che un vero pazzo non sa di esserlo. Ebbene, in questa sede, intendo strenuamente disconfermare tale, arbitraria affermazione. Perché io sono pazza e lo so benissimo. Non lo fossi smetterei di lavorare seduta stante e mi "godrei" la vita, dato che, da conteggi, risulta debba farlo fino alla veneranda età dei 69 ahahahaha ni. Altri 25 anni di gogna prima di tagliare l'agognato traguardo pensionistico. È una vergogna: cosa me ne farò della pensione allora, quando la mia demenza senile (già  in cammino da tempo) avrà spento l'ultimo barlume di lucidità? Inoltre, se non fossi folle del tutto saprei discernere, tra le voci che affollano la mia malata mente, quelle utili e quasi amiche (tipo "scappa e non tornare più" o "non uscire di casa: c'è gente" o ancora "se proprio devi uscire, testa bassa e bocca chiusa") da quelle dannose che, solitamente, sragionano per frasi fatte (quali "il lavoro nobilita l'uomo" o "chi non lavora non mangia/non fa l'amore). Ma quando mai mi è interessata la nobiltà? E, soprattutto, quando mai mangiare è diventato così prioritario da costringermi ad uscire per continuare a lavorare (e fare la spesa), quando si può benissimo bere? Infine, in merito all'amore, a 44quasi45 anni e dopo l'ultimo disagiato disgraziatamente capitatomi tra le palle... Beh... mi sembra credibile tanto quanto può esserlo Babbo Natale.
Se non fossi completamente matta non avrei l'impressione di vivere nel "Sesto senso" e non vedrei la gente morta che fissa, con espressione vacua, schermi telefonici (che hanno un'aria più smart della loro) durante il normale svolgimento della qualunque: mangiare in compagnia di famigliari/amici/colleghi e fotografando cibi, invece di conversare ; attraversare la strada rischiando di farsi stirare e rovinare la vita al malcapitato che lo mette sotto, invece di guardare dovecazzovanno; partecipare a qualunque genere di concerto/spettacolo guardando il palco attraverso lo schermo invece che dal vivo; mettersi alla guida della propria auto scrollando social in cerca di gattini carini e coccolosi, invece di mettere le frecce e togliere abbaglianti quando necessario...). Se non fossi furiosamente fuori di testa, non avrei un tono dell'umore che tende visibilmente al malumore e saprei gioire di una domenica al centro commerciale, del festival di San Remo in tv, del Black friday, del pacco Amazon in arrivo... Niente... dopo tali e tante prove, dovete senz'altro convenire con me che soffro di pazzia conclamata. Vi consiglio di richiedere un T.S.O. al fine di internarmi, finalmente. Sarà poi mia premura avviare con calma le pratiche per l'invalidità. Non ne siete convinti? Aggiungo, allora, che sono pericolosa per me stessa e per gli altri: ho intenzione di continuare a scrivere per quanto la cosa mi frustri, tormenti e non mi dia da mangiare (con la scusa che non sa cucinare... Eh, manco io...). Finché non sarò morta di fame, almeno. Ma tranquilli: non manca molto!
P.s. Comprate il libro NUOVO così la smetto di scassare! 

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