Abbastanza

"Io sono abbastanza". Questa era l'intenzione da ripetere all'interno della meditazione di questa mattina. Sì, perché se Di-ops-io vuole, è la volta buona che mi son decisa ad intraprendere il difficile cammino della pratica meditativa, con una leggera differita rispetto al mio primo incontro con lo yoga, ormai tre anni fa (e più) or sono. L'esercizio, per principianti, non è durato molto più di 5 minuti, ma una volta terminato, la frase incriminata ha continuato a ronzarmi in testa. A seguire, l'elenco, non completo, delle conclusioni (per oggi) cui sono giunta... Io sono abbastanza alta, magra e carina (...) pur risultando abbastanza sgraziata e goffa nei movimenti, imbarazzante e disarmonica nelle espressioni facciali, androgina nella forma corporea e pelosa nelle glauche membra. Sono abbastanza attenta ad uno stile alimentare corretto ed equilibrato, tranne quando mi distrug-ops-distraggo, e cercherò di esserlo fintanto che sarò abbastanza "ricca" da potermi permettere di fare la spesa e Mangiare. Dopo mi convertirò al respirianesimo. Sono abbastanza costante nel perseguire sane abitudini, quali lo yoga, anche a discapito dei chiari segnali che mi lancia il povero, androgino, mio corpo, il quale è a tal punto fragile e delicato da presentarmi dolori di dubbia provenienza che io, nel dubbio, ignoro in prima battuta, in seconda e in terza, ma dai quali vengo sempre, inesorabilmente battuta. E, abbattuta, mi tocca infine rinunciare a qualsiasi movimento, anche basilare. Va già bene che sono pure abbastanza pigra e amo più che abbastanza il divano. Nonostante sia, poi, abbastanza disordinata e disorganizzata, la cosa non mi impedisce di essere ligia alle pulizie di casa. In fondo basta togliere il disordine (o aggirarlo laddove possibile), pulire e ricollocarlo esattamente al suo posto: lì, bene in ordine. Sono abbastanza sicura, invece, di non averci mai provato con l'auto. Quella è giusta così: travestita da "meno 3, 2, 1, rottamazioneeeh". Sono abbastanza educatrice da aver svolto per 20 anni e più un lavoro che mi permetteva di cimentarmi in cose in cui me la cavo abbastanza: conversazioni surreali, ballo e canto. Ad oggi, però, essendo, il sociale, un luogo abbastanza deludente ed essendo, io, abbastanza brava a scrivere, ho intenzione di mollare la carriera per fare questo: scrivere. Sì, sono abbastanza pazza per farlo, così come sicura che sarà difficilissimo, che ci sarà chi guferà con tutte le sue forze e che dovrò fare tutto da sola (a parte Claudia e Alfredo) non avendo idea alcuna di dove concentrare gli sforzi. Sono anche abbastanza madre, checché ne dicano i pluri-genitori che, tra di loro, sentenziano che, con un figlio solo, non si dovrebbe aver diritto di fregiarsi del titolo. Faccio loro presente che c'è chi mi chiama "mamma" un numero abbastanza considerevole di volte al dì. E sono abbastanza figlia, seppur unica a mia volta, per i motivi appena addotti. C'è qualcuno che chiamo "madre" infatti. Che sia abbastanza brava e nell'uno, e nell'altro ruolo, lo lascio giudicare a voi, che so che leggete (pare ne siate capaci), ma non vi palesate mai nel farlo. E giudicate tutto, da buoni tuttologi quali siete ... Oh se giudicate. Abbastanza, direi. Di solito alle spalle. Quando siete in forma, in pubblico, per svilirmi. Perché ovvio: non sono abbastanza "Ok" per voi. Peccato che io non abbia intenzione di cambiare perché so che son-ops-ne ho abbastanza. Sì...sì... proprio di voi.
P.s. Comprate il libro così la smetto di scassare! 

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