La vita è una scala

Nel video di yoga di 'sta mattina, l' insegnante invita a ripetere più volte, mentalmente, la seguente intenzione: "tutto ciò di cui necessito è già dentro di me". Ebbene, io ci ho provato. Dopo la lezione mi sono immaginata di discendere un'ipotetica scala (diroccata e pericolante) che avrebbe dovuto condurmi nei meandri di ciò che chiamo "me". In effetti qualcosa c'era:
1) ODIO declinato in tutte le sue forme, quali rancore, astio, livore, acredine, risentimento;
2) RABBIA e derivati, come ira, stizza, collera, bile;
3) TRISTEZZA in tutte le sue varianti, ossia amarezza, delusione, pesantezza, disperazione, depressione.
I casi sono 3: o, per ciò di cui ho bisogno, c'era un ascensore che non ho visto, o devo cercare con maggiore attenzione, oppure ho veramente bisogno di siffatte, brutte cose. Bypassando il discorso ascensore, che, per restare in tema, odio, ho pensato di cercare più a fondo. Così ho continuato la discesa della scala. Qui, tra ansie&disagi che ho finto di non vedere, ho riscontrato evidenti tracce di: INADEGUATEZZA, SENSI DI COLPA&INFERIORITÀ e INSICUREZZA. Ok... C'è bisogno di comprendere il perché di tutto ciò, prima di capire di cos'ho bisogno.
Partiamo dalla fine, ossia dall'inizio. Da piccola assomigliavo ad un maschio, il gruppo dei pari mi riteneva brutta ed io ci ho creduto così forte, che anche laddove, in seguito, abbia ricevuto flebili conferme del contrario, l'INSICUREZZA che ne deriva resiste tutt'ora. Troppo profondamente radicata. L'INADEGUATEZZA, credo nasca dalla sensazione, antica anch'essa, di essere diversa dagli altri, ma nel verso sbagliato (da buona insicura, non sono certo una che si crede più "giusta" degli altri, no?). Il SENSO DI COLPA può derivare dall'essere sopravvissuta fino ad oggi ad un fratello più vecchio che non ha superato i 3 giorni di vita e che ho "sostituito". Ma io sono femmina (checché ne dicessero i coetanei). E una femmina varrà mai quanto un maschio (checché ne dica la paritàhahahah dei sessi). E ti credo che provo RABBIA. Voi non ne provereste, anche a distanza di trent'anni e più, se il tal P.G. di turno vi avesse detto: "... e tu sei sempre più brutta!" dopo aver detto a C.V. : "tu sei sempre più bella..."? O se quell'altro, F.G. vi avesse chiamato davanti a tutti : "faccia di pesce"? Se poi consideriamo che erano di 5/6 anni più vecchi di me, che ne avevo 11 o 12... Senonchè, in una persona passiva quale io sono, la RABBIA, emozione attiva, volge molto rapidamente in TRISTEZZA (due facce della stessa medaglia, a mio avviso). Veniamo, infine all'ODIO. Quello dev'essere tutto per me. Per aver sopportato queste ed altre, successive umiliazioni, cattiverie e soprusi dalle persone che mi chiamano amica pur non perdendo mai occasione di sminuirmi e mettermi in cattiva luce di fronte ad altri. Per aver ceduto e chiesto favori che non sono mai arrivati, nonostante già sapessi che sarebbe stato vano. Per aver detto "si" sempre, a chi, per me, c'è stato mai. Per aver visto trattare mia figlia negli stessi termini e dalle stesse persone, senza averla saputa difendere. Ok, ora so cosa devo cercare dentro di me: miliardi di "NO" e di "VAFFANCULO, MERDE" da vomitare, argomentando nei dettagli, addosso a chi lo merita. Così, magari, la prossima volta che scenderò quelle maledette scale, dai gradini saprò raccogliere AUTOSTIMA, VOLONTÀ, AUTODETERMINAZIONE e GIOIA DI VIVERE. Nel frattempo, risalendo, un vaffanculo scritto piccolo l'ho trovato. Merde! 
P.s. Comprate il libro così la smetto di scassare! 

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