Quanti pezzi di me (cantatela sulle note di Levante)
Ecco, oh mio Dio,
al solito un fottìo,
le evito ma so che ne calpesterò,
ma dove vo'? Vo' da l’Idea;
ma dove vo'? È domenica.
Capisci tu, che non se ne può più,
svilupperò di certo a breve un’allergia,
come si fa? sempre così;
come si fa? Ma guarda lì…
Un giorno qualunque
si ricorderan
che vanno buttate
dentro il cestinooooo...
RIT.: Quanti pezzi di me,
dappertutto ce n’è,
quanti pezzi de me
bleah-ah-ah-ah-ah (2 volte).
Fortuna si, si pensa sia così,
ma io sinceramente dico “anche no!”
Alano no? Sì sì ce l'ha,
e questa qua? Di un boxerin…
secondo me benissimo non sta,
‘na visita da Bo gliela consiglierei:
è d’un color così-così,
boxer, ok, ma il pannolin?
Un giorno qualunque
si ricorderan
di andarsene in giro
col sacchettinooooo...
RIT.: Quanti pezzi di me,
dappertutto ce n’è,
quanti pezzi de me
bleah-ah-ah-ah-ah (2 volte).
Scivola come esser sul sapone
lo giuro, me lo sento: adesso cado qua,
ne va del mio charme e non mi va
di far ‘sta figura di caccà.
Io che in ciabatte me ne vado in giro,
praticamente scalza, baica che crinà:
una la schivi, l’altra in pieno,
pesto, cristono e porto a ca'.
un giorno qualunque mi ricorderò
di quei bei gambali da contadinooooo...
RIT.: Quanti pezzi di me,
dappertutto ce n’è,
quanti pezzi de me
bleah-ah-ah-ah-ah (2 volte).
P.s. Comprate il libro così la smetto di scassare!
Commenti
Posta un commento