La settimana tranne martedì e mercoledì

 
Il Lunedì è una montagna da scalare, ed io son sempre stata più incline al mare. Ma la cosa peggiore è che esiste la Domenica. Immagino che la gente normale trascorra il giorno di festa per eccellenza godendosi il meritato riposo. Ebbene, io no! A me piace trascorrerla nutrendo il magone per la fine del fine settimana e conseguente impellenza del Lunedì. Che palle! Va già bene che soffro di una sindrome da "Sabato del villaggio" così marcata che comincio a risorgere di Giovedì, ossia il giorno prima del giorno prima dei giorni di festa. Peccato che 'sta famosa "smana di tre giobia" non mi sia mai capitata: coinciderebbe di sicuro con quella in cui il Lunedì non mi sveglio incazzata! Fatto sta che di Giovedì mi son sempre sentita come la donzelletta che, dalla campagna, si sposterà nel week end in città con la sua erba, tutta in ghingheri per le notti danzanti di Torino. Poi sopraggiungono Venerdì e Sabato, in cui invece vesto i panni della vecchiazza che farebbe a maglia se non le venisse male ovunque, di conseguenza, sulla scala, fuma con le amiche seduta sul divano, rimembrando con esse i dì della grinta e del coraggio d'uscir di casa a mezzanotte per andare a ballare. Addirittura, nella nebbia dei ricordi delle nostre stanche menti che cominciano a vacillare, ci chiediamo se davvero fossimo noi e ci agitiamo non poco. La Domenica, a seguire, è: 
1) al mattino un momento di rammarico per non aver immancabilmente quasi tolto il pigiama, come scusa per non uscire nel fine settimana;
2) nel pomeriggio un giorno di riposo quindi altra buona scusa per non uscire;
3) alla sera praticamente un Lunedì.
Il lunedì. infine, è, come dice il nome, "il giorno della Luna". In particolare i miei si alternano secondo queste fasi:
1) nuova, come la vita che ci vorrebbe in luogo di questa;
2) crescente come la voglia di pensione;
3) calante come la palpebra (e per il sonno e per l'età, avanzata anche se non ancora pensionabile purtroppo);
4) piena come la testa degli esuli pensieri d'un altra poesia, ma neri pure;
5) nera come vedi i pensieri del punto 4 (es.: l'età della pensione che tocca cifre sfiorate solo da Matusalemme);
6) storta come la riga dei capelli che non ho pettinato perché è Lunedì e sono già in ritardo cazzo!
Comunque ho intenzione di cambiare approccio. D'altronde, come tutte le cose, il Lunedì è solo uno stato della mente. Ho deciso che proverò a farlo diventare il mio giorno preferito. E' o non è il giorno più lontano dal Lunedì dopo, dopotutto?

P.s. Comprate il libro così la smetto di scassare!
 
 

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