Qui gatta ci coda


Ho una bella gatta da pelare. O meglio, ci pensa da sè: con le unghie e con i denti strappa peli a ciuffi dalla sua coda, fino a estirpazione completa avvenuta. Se lasciata agire indisturbata, lavora così a fondo da lasciare solo carne viva. Evviva: la prima volta che capitò, quasi son morta. E ora ha la coda più corta (storia lunga). Comunque, un fenomeno come estetista... 
Ma da chi avrà preso? Donde le deriva questa malsana ossessione per la depilazione? Chi mi conosce bene, sa che non può essere colpa mia: io pratico questa forma di barbarie autoinflitta ad anni alterni, se va bene. Altro che superfluo, il pelo... quasi me lo farei super-fluo, cosi che si veda anche di notte.
Comunque non sta bene ed io mi sento responsabile del suo grave fastidio: trattasi, pare, di un disturbo comportamentale che la costringe all'autolesionismo, pratica in cui, modestamente, eccello. Ma mentre lei si ferisce fuori, io mi lacero di dentro. E più si tortura, più mi tormento, più mi tormento, più si tortura. È dura ammettere che è un gatto che si morde la coda. Soprattutto perché è una gatta. Poraccia: è inguardabile col suo collare elisabettiano, una volta indossato il quale mi diventa un'ameba, 'na gatta morta in pratica, che persino le orchidee sfiorite che tengo in ostaggio in mansarda paiono più vitali. Ma tanto lo so: hanno le settimane contate. 
Inevitabile che cominci a temere per mia figlia... Anche lei si depilerà, vanificando anni e anni di buoni esempi e peli a vista? Svilupperà anche lei compulsioni autodistuttive che la porteranno a strapparsi i capelli, a perderli come petali sfioriti (si chiama Viola, oltretutto), a mangiarsi le unghie fino alla carne o a tagliuzzarsi le glauche, preadolescenziali membra? 
No, perché qui il disagio è di casa: personalmente tento di metterlo a suo agio, lo nutro come un figlio, lo coccolo, lo vizio (senza mai perdere il mio pelo)...
Essere un malessere: questo è il problema. E pure contagioso. Fatto sta che ho già provato di tutto, e tutto è stato inutile: anche il veterinario se ne lava le mani (comprensibile: terribile il contagio da disagio...).
Non mi resta che soprassedere, coda tra le gambe (scomodo però eh!), ma sempre controllando, con la coda dell'occhio, che non me l'azzanni.
P.s. Comprate il libro così la smetto di scassare! 

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