Gli educatori sono tutti uguali



Evvvaiii. Casa di riposo nuova, problemi di vecchia data: ero appena riuscita a convincere tutti e 60 gli ospiti della residenza per anziani in cui ho lavorato 11 anni che sono una femmina, e già mi tocca ricominciare da capo con una settantina di nonni nuovi. E va già bene che, qui, non c'è un collega maschio con cui confondermi. No, perché con l'unico che ho avuto ci si somigliava parecchio: per stazza, statura, colore e taglio spettinato di capelli (quando li tenevo più corti), forma del viso e miopia. E come non bastasse, indossavamo la stessa divisa. Per questo l'anziano medio mi rimaneva confuso: alcuni pensavano fossimo gemelli, di cui lui la femmina ed io il maschio, altri che fossimo la stessa persona dal sesso intercambiabile a piacere ("Senti un po'... Ma tu preferisci essere un uomo o una donna?" mi domandò un dì la fantastica L. B. vedendomi in abiti civili anziché in divisa).
Solo la voce ci distinugueva: la mia era nettamente più bassa, per cui, le rare volte che azzeccavano il sesso guardandomi, li confondevo io salutando con la mia voce baritonale: ("Ah... Mi sembravi Luisa, ma dalla voce mi sa che sei il giovanotto..."). Giovanotto eh?! 👿OK, respira e lascialo/a respirare ancora ... In effetti il collega aveva 11 anni meno di me, quindi il fatto che ci confondessero, nei miei riguardi, è quasi lusinghiero no? Massì dai, lo prendo come un complimento. D'altronde meglio un "giovanotto" oggi che uno "scusi signora" al super mercato domani.

P.s. Comprate il libro così la smetto di scassare! 

Commenti

  1. Mio padre è nella casa di riposo a Montà ,Ida nn la confonderebbero per ovvi motivi 😊

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