Fisica bestiale

Adoro la fisica. Seguito a capirci un cazzo come ai tempi del liceo, però, adesso, con amore. Pur mancandomi le basi e avendo scordato il famigerato teorema di Pitagora, indispensabile per calcolarle, mi diletto in sogni di gloria nei quali formulo teorie straordinarie, in primis quella capace di conciliare le incongruenze tra infinitamente piccolo e infinitamente grande: l'agognata e corteggiatissima "Teoria del Tutto". Ovviamente ne esistono molteplici, ma quella che mi colpisce di più risponde al nome di "teoria dell'universo olografico". Sostanzialmente prevede un Universo non-locale in cui tutto, Passato, Presente e Futuro coesistono in un solo punto. Tutto è irrimediabilmente connesso a tutto, in un unico, eterno istante.
Affascinante è affascinante, ma anche no. Io sarei tutt'uno con Tutto e, peggio ancora, con tutti? Ma proprio tutti-tutti?
Direte voi: "Uno è Tutto e Tutto è Uno..." schifo l'idea, io che schivo tutto ciò che posso e che passa. Dunque dico "no alla convivenza!". Anche perché chiunque venga a vivere con me, si presuppone debba, appunto, vivere. Invece, laddove il malaugurato non abbia provveduto a se stesso con un suicidio, lo ammazzerei io.
Un' altra implicazione interessante della teoria è che l'osservatore influenza la realtà...addirittura la crea nel momento stesso in cui l'osserva anche se, ad oggi, ciò è rilevabile esclusivamente nell'infinitamente piccolo: ti guardo-ci sei/non ti guardo-non ci sei... 
E mi ritrovo a sognare di riuscire, anche nella realtà percepita, ad eliminare, solo distogliendo lo sguardo, una marea di coglioni.
P.s. Comprate il libro così la smetto di scassare! 

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