Figli delle stelle


Il "decidere" è uno di quei diritti dal gusto di dovere (quante volte ci diciamo o sentiamo ripetere "devi decidere!"). Il libero arbitrio, sostengono alcuni è un dono di Dio. Io mi trovo più d'accordo con chi lo interpreta come un dito nel culo, indice del Demonio.
Sì, perché è difficile: condannata a scegliere questo, mi precludo quest'altro. Sbagliando, può darsi. Irrimediabilmente, addirittura. Mi chiedo, dunque, se decidere sia davvero indispensabile, dato che, parlandone, m'è sotto un dubbio: detengo le redini del mio destino? Son davvero al comando della mia vita? O è debole il mio ascendente sulle umane vicende, dacché guidata, mio malgrado, da un piano siderale? Nel qual caso, perché dovrei prendermi il disturbo e la responsabilità di scegliere la direzione da seguire nella vita? Tanto vale lanci un dado...
Ma no, dai, non ci credo: decido io! Sono io che guido, mica le stelle!
Ecco, a proposito di guidare: non so più dove sono... Ok, cartelli stradali nada, ma son sicura che è di là... Vado. Perché so dove sto andando anche senza navigat... oh cazzo! Son finita in un fosso pieno di melma. Merda! Forse le stelle sarebbero state più affidabili...
Barcolla la mia convinzione di autodeterminarmi, tenta di tenersi in piedi, infine crolla. D'accordo: mollo il controllo, mi affido agli astri. Eccomi, quindi, faccia in su, semi assiderata, nel tentativo di decifrare eventuali messaggi siderali a me indirizzati. D'altronde, se siamo figli delle stelle, esse, in quanto nostre genitrici, devono per forza saperla più lunga di noi. Unisco, allora, i puntini luminosi che costellano il cielo, come guidata da mano invisibile e in men che non si dica compare la sagoma di quel che, su due piedi, definirei una ciabatta... strano... che vorrà mai dire? Forse: "levati le scarpe piene di fango prima di entrare in casa!" Dunque continuo: voglio capire. Ed ecco che, forte&chiaro come il sole, leggo, scritto nelle stelle: "ah, e così sei finita nel fosso con la macchina E con le scarpe nuove... Dai, vieni qui, che non ti faccio niente!"

P.s. Comprate il libro così la smetto di scassare! 

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