Quest'anno non lavoro

 

 "Bella la vita eh!? Due mesi in Messico... tornata finalmente... già ripreso a lavorare?"

"Ehm... quest'anno non lavoro..."

"Ah... eeeehm... come mai?"

"Mah, non so... Vorrei dedicare tempo alle cose trascurate da sempre, me stessa in primis. Voglio capire chi sono, cosa voglio, dove sto andando. Devo imparare a padroneggiare lo spagnolo, per esempio. Chessò...non mi dispiacerebbe diventare istruttrice yoga. E poi, soprattutto, ho scritto un libro e l'ho pubblicato SENZA PAGARE di tasca mia. Insomma, credo che ora dovrei venderlo...no?!"

"Aaaaaah... sìiii... bhe... ma non hai paura d'andar fuori di testa non lavorando?"

"Io?! Ah ah ah ah... no... è sufficiente stilare una tabella di marcia giornaliera tentando di non disattenderla, senza agitarsi nè "sedersi" troppo nella nuova condizione... e poi, comunque, tentare di vendere il proprio libro È un lavoro"

"Sì, sì... hai ragione... in bocca al lupo allora..."

"Grazie!"

...

"Ok, calma... prima faccio un'ora di yoga, poi due ore di spagnolo... no, meglio cerchi prima di capire come si diventa famosi... ma dopo, perché son le 11:00 e forse è il caso che faccia la spesa... o almeno cominci a pensare a lo que quiero comer. 

Aspetta che forse ho trovato il corso yoga giusto... ah no... è a Bologna... sì, vero è che, non lavorando, potrei anche sbattermi fin là. O è meglio on-line? Ma saranno seri? No, va bhè ma quanto costa?  Oddio, che ora è?

Dunque, calmati&respira, dopo pranzo mi impegno a capire cos'è questo Blogger cui sono iscritta da ieri... magari ascoltando il documentario sui funghi in spagnolo... con sottotitoli in italiano o senza?  

Ah già, Betta mi ha detto che esistono corsi gratuiti per disoccupati... figo... vediamo se c'è anche spagnolo per principianti...

No: magari dovrei cominciare a leggere i libri in lingua originale acquistati in Messico. E in effetti perché escludere lo studio vecchia maniera, quello sul libro di scuola che non ho mai restituito a Mano?

Mano... si.. ho bisogno di una mano perché ho appena realizzato che, oltre al fatto di essere una pessima venditrice di me stessa (il libro non riesco a venderlo neanche ai parenti nonstante chi lo abbia letto mi pianga per l'emozione solo ripensando ad alcune poesie),  al di là dell' avversione che nutro per la tecnologia e per tutti gli strumenti che mi sarebbero indispensabili per sponsorizzarmi in quanto scrittrice emergente, sono vittima anche io del senso di colpa e di inutilità derivanti dal non avere più un lavoro stabile, ricoprire un ruolo, servire a qualcosa. E che per quanto sia consapevole che questi siano solo bisogni, concetti illusori, perché difatto, fatta eccezione per l'eternità, nulla è eternamente certo o sicuro... mi ritrovo qui, con un eccesso di tempo e una carenza da certezze&sicurezze, che, sì, riconosco come paradisi artificiali dell'oblio di sè, ma di cui sono, mio malgrado, dipendente.

p.s. comprate il libro così la smetto di scassare!





Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Non oggi

L'uomo senza scarpe

Al di là delle ombre